Riconoscere il phishing in azienda e come difendersi

Il phishing è una delle minacce informatiche più diffuse e pericolose che le aziende si trovano ad affrontare nell’era digitale. Si tratta di una tecnica che mira a ingannare gli utenti per ottenere informazioni sensibili come credenziali di accesso, dati finanziari o aziendali riservati. Secondo il rapporto 2024 Data Breach Investigations Report di Verizon, il phishing è stato coinvolto nel 36% delle violazioni di dati analizzate. Le aziende devono quindi adottare un approccio multilivello alla sicurezza, combinando soluzioni tecnologiche avanzate, formazione continua del personale e procedure di risposta agli incidenti per mitigare efficacemente questo rischio.

Cos’è il phishing

Gli attacchi di phishing sfruttano la psicologia umana e tecniche di social engineering per indurre le vittime a compiere azioni dannose, come cliccare su link malevoli o fornire dati riservati. L’obiettivo principale è quello di impersonare una fonte attendibile, come un collega, un fornitore o un’istituzione, per guadagnare la fiducia del bersaglio.

Le email rimangono il vettore d’attacco preferito, ma negli ultimi anni si è assistito a una diversificazione dei canali, con un aumento del phishing via SMS (smishing), chiamate vocali (vishing) e social media.

La crescente sofisticazione degli attacchi, che sfruttano anche l’intelligenza artificiale per creare messaggi più credibili, rende il phishing una minaccia in continua evoluzione.

Le tecniche di phishing più utilizzate contro le imprese

Gli attacchi di phishing contro le aziende si sono evoluti notevolmente, adottando tecniche sempre più sofisticate per eludere i sistemi di sicurezza e ingannare i dipendenti.

Tra le metodologie più diffuse, il Business Email Compromise (BEC) rappresenta una minaccia particolarmente insidiosa. In questi scenari, i criminali impersonano figure di alto livello aziendale per autorizzare trasferimenti di denaro o ottenere dati sensibili.

Il phishing mirato, o spear phishing, è un’altra tecnica in crescita: invece di inviare email generiche a migliaia di destinatari, gli attaccanti conducono ricerche approfondite su specifici individui o reparti aziendali per creare messaggi altamente personalizzati e credibili.

Il clone phishing, che replica email legittime precedentemente inviate aggiungendo contenuti malevoli, sfrutta la familiarità del destinatario con comunicazioni autentiche. Inoltre, l’uso di domini di phishing che imitano fedelmente quelli di aziende note (typosquatting) rende sempre più difficile distinguere i siti web fraudolenti da quelli legittimi.

L’adozione di tecniche di social engineering avanzate, come il pretexting, in cui l’attaccante costruisce uno scenario elaborato per guadagnare la fiducia della vittima nel tempo, evidenzia la crescente complessità di questi attacchi.

La rapida evoluzione di queste tattiche richiede alle aziende di implementare soluzioni di sicurezza email basate su intelligenza artificiale e machine learning, capaci di analizzare il comportamento degli utenti e rilevare anomalie sottili che potrebbero sfuggire ai tradizionali filtri antispam.

I settori aziendali più colpiti dagli attacchi di phishing

Gli attacchi di phishing non colpiscono tutti i settori aziendali in modo uniforme, ma tendono a concentrarsi su specifici comparti considerati più vulnerabili o redditizi dai cybercriminali.

Secondo il 2024 State of the Phish Report di Proofpoint, il settore finanziario rimane il bersaglio principale. Le istituzioni finanziarie sono particolarmente attraenti per i criminali informatici a causa dell’elevato valore dei dati trattati e della possibilità di accedere direttamente a risorse monetarie.

Subito dopo è presente il settore sanitario. La sensibilità dei dati dei pazienti e la criticità dei sistemi rendono gli ospedali e le cliniche obiettivi lucrativi, soprattutto per attacchi ransomware iniziati tramite phishing.

Il settore manifatturiero ha visto un incremento significativo degli attacchi, spesso mirando alla proprietà intellettuale e ai segreti industriali.

Nel comparto retail e e-commerce si assiste a un focus degli attacchi di phishing sul furto di dati delle carte di credito dei clienti.

Il settore energetico e delle utilities, considerato parte delle infrastrutture critiche, ha registrato diversi attacchi alle organizzazioni, evidenziando il rischio di sabotaggio e spionaggio industriale.

Anche il settore pubblico non è immune, spesso con motivazioni geopolitiche. Questa distribuzione degli attacchi sottolinea l’importanza di adottare strategie di sicurezza specifiche per settore, considerando le peculiarità e i rischi unici di ciascun comparto industriale.

Come riconoscere un attacco di phishing aziendale

Identificare un attacco di phishing aziendale richiede una combinazione di consapevolezza, attenzione ai dettagli e conoscenza delle tattiche comuni utilizzate dai cybercriminali.

I segnali d’allarme di una email di phishing

Uno dei primi segnali d’allarme è l’urgenza ingiustificata nel messaggio: gli attaccanti spesso cercano di creare un senso di pressione per indurre il destinatario a agire impulsivamente, bypassando le normali procedure di sicurezza.

Un altro elemento chiave è l’analisi attenta del mittente: anche se l’indirizzo email può sembrare legittimo a prima vista, spesso contiene sottili differenze come caratteri sostituiti o domini leggermente modificati.

Gli errori grammaticali e ortografici, sebbene meno comuni negli attacchi sofisticati, possono ancora essere indicatori di un tentativo di phishing, specialmente se presenti in comunicazioni che dovrebbero essere professionali.

La presenza di link sospetti o allegati inattesi è un altro segnale da non sottovalutare. È fondamentale verificare l’autenticità di questi elementi prima di interagirvi, magari contattando direttamente il presunto mittente attraverso canali alternativi.

Le richieste di informazioni sensibili via email, come credenziali di accesso o dati finanziari, dovrebbero sempre essere trattate con estrema cautela, in quanto le aziende legittime raramente richiedono tali informazioni tramite email non sicure.

Infine, la discrepanza tra il tono o il contenuto del messaggio e le comunicazioni tipiche del presunto mittente può essere un indicatore sottile ma significativo di un tentativo di phishing.

Phishing attraverso messaggi, social media e chiamate vocali

Il panorama del phishing si è notevolmente ampliato oltre il tradizionale vettore delle email, estendendosi a una varietà di canali di comunicazione digitale. Questa evoluzione riflette l’adattabilità dei cybercriminali alle mutevoli abitudini di comunicazione degli utenti e alla crescente consapevolezza sui rischi associati alle email sospette.

Il phishing via SMS, noto come smishing, sfrutta l’immediatezza e la brevità tipica degli SMS per indurre azioni rapide e poco ponderate, come cliccare su link malevoli o rispondere con informazioni sensibili.

Parallelamente, il vishing (phishing vocale) sta diventando sempre più sofisticato, con gli attaccanti che utilizzano tecnologie di sintesi vocale e deep fake per impersonare figure autorevoli o familiari.

I social media rappresentano un altro terreno fertile per il phishing: la natura aperta e l’ampia base utenti di piattaforme come LinkedIn, Facebook e Twitter offrono ai criminali informatici numerose opportunità per condurre attacchi mirati. Le tecniche utilizzate sui social media includono la creazione di profili falsi che imitano brand noti o figure di rilievo, l’invio di messaggi diretti contenenti link malevoli e la diffusione di offerte troppo allettanti per essere vere.

Phishing

Conseguenze economiche e reputazionali di un attacco di phishing

Gli attacchi di phishing possono avere conseguenze devastanti per le aziende, sia dal punto di vista economico che reputazionale. Secondo lo studio Cost of a Data Breach Report 2024 di IBM, il costo medio di un attacco di phishing per un’azienda di medie dimensioni in Italia è di circa 4,17 milioni di euro. Questo dato include non solo le perdite dirette dovute al furto di dati o denaro, ma anche i costi indiretti come l’interruzione dell’attività, le spese legali e le misure di remediation.

Allo stesso modo, dal punto di vista reputazionale, un attacco di phishing può minare gravemente la fiducia dei clienti e dei partner commerciali. È importante notare che questi effetti non sono limitati alle grandi corporation: buona parte degli attacchi di phishing, infatti, prende di mira le piccole e medie imprese, che spesso hanno meno risorse per proteggersi e riprendersi.

Tempi di ripristino e gestione post attacco in azienda

La gestione post-attacco e i tempi di ripristino rappresentano una sfida critica per le aziende colpite da phishing, con implicazioni significative sia in termini di costi che di operatività.

Questo periodo di ripristino si suddivide in diverse fasi:

  • rilevazione dell’attacco (in media 3,5 giorni)
  • analisi dell’impatto e l’identificazione dei sistemi compromessi (5,2 giorni)
  • contenimento del danno (2,8 giorni)
  • eliminazione del malware e il ripristino dei dati (7,5 giorni)
  • rafforzamento delle misure di sicurezza per prevenire futuri attacchi (2 giorni)

È importante notare che questi tempi possono variare notevolmente a seconda della complessità dell’infrastruttura IT dell’azienda e della gravità dell’attacco.

La gestione post-attacco richiede anche un notevole impiego di risorse umane: nella maggior parte dei casi, buona parte del personale IT viene dedicato al ripristino e alla gestione della crisi, sottraendo tempo e attenzione ad altre attività critiche per l’azienda.

Dal punto di vista dei costi, oltre alle spese dirette per il ripristino dei sistemi e il recupero dei dati, le aziende devono affrontare costi indiretti significativi, ad esempio per assumere consulenti esterni specializzati in cybersecurity, per acquistare nuovi sistemi di sicurezza più robusti e per la formazione del personale contro nuove minacce.

Strategie di protezione aziendale contro il phishing

Le strategie di protezione aziendale contro il phishing sono diventate una priorità assoluta per le organizzazioni di ogni dimensione, data la crescente sofisticazione e frequenza di questi attacchi. In questo senso, le aziende dovrebbero adottare un approccio multi-strato che combini tecnologia, formazione e politiche aziendali.

Una delle maggiori priorità è l’implementazione di sistemi di filtraggio email avanzati, capaci di rilevare e bloccare le email di phishing prima che raggiungano le caselle di posta dei dipendenti.

Un’altra strategia chiave è l’implementazione dell’autenticazione a più fattori (MFA), che ha dimostrato di ridurre il rischio di accessi non autorizzati, anche in caso di compromissione delle credenziali tramite phishing. Da non sottovalutare, in questo contesto, gli strumenti basati sulle politiche di zero trust, che prevedono la verifica continua dell’identità e dell’integrità di ogni dispositivo e utente che accede alla rete aziendale.

Infine, è fondamentale integrare protocolli di risposta rapida agli incidenti, con team dedicati e procedure predefinite per contenere e mitigare gli effetti di un eventuale attacco riuscito.

Formazione dei dipendenti e simulazioni di attacco

La formazione dei dipendenti e le simulazioni di attacco sono diventate componenti essenziali nella strategia di difesa contro il phishing per le aziende italiane.

Le simulazioni di attacco, in particolare, si sono rivelate uno strumento estremamente efficace. Si tratta di condurre regolarmente simulazioni di phishing, inviando email fittizie ma realistiche ai propri dipendenti per testare la loro capacità di riconoscere le minacce. Sono altrettanto importanti la frequenza e la varietà delle simulazioni, in modo da aumentare il tasso di successo nel riconoscimento degli attacchi su più canali (email, SMS, social).

La formazione, tuttavia, non si limita solo alle simulazioni. Rimane fondamentale la creazione di corsi sulla sicurezza informatica, con moduli specifici sul phishing. Utilizzando scenari realistici e tecniche di gamification, inoltre, si può aumentare il coinvolgimento dei dipendenti rispetto ai tradizionali metodi di formazione.

Software anti-phishing per email: le soluzioni da considerare

Concentrandosi in particolare sulle email come principale veicolo degli attacchi di phishing, è fondamentale considerare l’acquisto di software anti-phishing avanzati. Quelle che seguono, dunque, sono le migliori soluzioni da considerare per proteggere le email aziendali dal fenomeno del phishing.

Per la selezione sono stati presi in esame analisi di mercato, recensioni verificate e report pubblicati da Gartner, G2 e PeerSpot.

Fortinet FortiMail

Fortinet FortiMail si distingue come una soluzione anti-phishing robusta e versatile, apprezzata per la sua interfaccia user-friendly e l’integrazione seamless con altri prodotti Fortinet. Tra le caratteristiche più apprezzate, spicca la dashboard dettagliata che offre una visione completa della sicurezza email aziendale. La funzionalità di quarantena utente permette una gestione efficace dei messaggi sospetti, mentre l’integrazione con Active Directory semplifica notevolmente la gestione degli utenti.

Le capacità anti-spam e anti-phishing di FortiMail sono particolarmente efficaci, con utenti che riportano una significativa riduzione di email indesiderate e potenzialmente dannose. La prevenzione degli attacchi zero-day è potenziata dall’integrazione con FortiSandbox, che analizza gli allegati sospetti in un ambiente isolato.

Proofpoint Email Protection

Proofpoint Email Protection si afferma come una soluzione di punta nel panorama degli strumenti anti-phishing, distinguendosi per la sua elevata accuratezza e le capacità avanzate di protezione contro le minacce. Tra le caratteristiche più apprezzate dagli utenti, spiccano le funzionalità di riscrittura degli URL e la precisione del sandbox, che contribuiscono significativamente a neutralizzare le minacce prima che raggiungano le caselle di posta degli utenti

La soluzione offre una protezione robusta contro il phishing, il business email compromise (BEC) e gli attacchi mirati, utilizzando tecnologie di intelligenza artificiale e machine learning per identificare e bloccare le minacce emergenti. L’interfaccia utente intuitiva e la dashboard ricca di informazioni consentono agli amministratori di avere una visione chiara e dettagliata della postura di sicurezza email dell’organizzazione.

Microsoft Defender for Office 365

Microsoft Defender for Office 365 è una soluzione particolarmente apprezzata per la sua profonda integrazione con l’ecosistema Microsoft. Tra le caratteristiche più lodate dagli utenti, spiccano le capacità avanzate di rilevamento delle minacce e la protezione contro attacchi di phishing, malware e tentativi di impersonificazione. La soluzione offre una visibilità chiara sulle minacce, consentendo una rilevazione e risposta più rapide agli incidenti di sicurezza.

L’integrazione nativa con altri servizi Microsoft, come Sentinel, permette una comprensione più approfondita del comportamento degli utenti e delle connessioni tra eventi, potenziando significativamente la postura di sicurezza complessiva dell’organizzazione. La natura cloud-based della soluzione garantisce una copertura completa e aggiornata per vari prodotti Microsoft, un vantaggio particolarmente apprezzato in ambienti aziendali complessi.

Check Point Harmony Email & Collaboration

Check Point Harmony Email & Collaboration emerge per la sua capacità di identificare e bloccare minacce avanzate in tempo reale. Una delle caratteristiche più lodate è la protezione completa offerta attraverso un approccio API-based, che consente di rilevare attacchi che altre soluzioni potrebbero perdere, inclusi tentativi di account takeover, attacchi alla supply chain, ransomware e Business Email Compromise (BEC).

La soluzione si distingue per la sua capacità di proteggere i dati sensibili aziendali, implementando sofisticate tecniche di Data Leak Prevention (DLP). Questo aspetto è particolarmente apprezzato dalle organizzazioni che devono mantenere la conformità normativa. La protezione anti-phishing di Harmony Email & Collaboration è considerata all’avanguardia, con la capacità di rilevare e bloccare attacchi avanzati prima che raggiungano l’utente finale, coprendo comunicazioni in entrata, in uscita e interne.

Abnormal Security

Abnormal Security si distingue nel panorama della sicurezza email per il suo approccio innovativo basato sull’intelligenza artificiale e il machine learning. Una delle caratteristiche più apprezzate è l’architettura API, che offre una visibilità senza precedenti sulle minacce emergenti. Secondo i feedback degli utenti, questa caratteristica permette di rilevare attacchi che le soluzioni tradizionali di Secure Email Gateway (SEG) spesso non riescono a intercettare. L’efficacia di Abnormal Security nel bloccare attacchi avanzati è particolarmente lodata, con molti utenti che riportano una significativa riduzione degli incidenti di sicurezza.

La soluzione eccelle nella rilevazione di attacchi sofisticati come il Business Email Compromise (BEC) e il takeover degli account, grazie al suo motore di rilevamento delle anomalie. L’integrazione dell’AI ha portato a una riduzione sostanziale degli attacchi interni, con alcuni utenti che riferiscono di aver potuto allertare proattivamente clienti e fornitori di potenziali compromissioni prima che questi ne fossero consapevoli. Un altro punto di forza significativo è la rapidità nella risposta agli incidenti.

 

Lascia un commento