Parlando di mobile payment, probabilmente tutti sappiamo di cosa si tratta, anche senza averne approfondito i dettagli tecnici. I pagamenti in mobilità effettuati con gli smartphone, infatti, hanno raggiunto alti livelli di sicurezza informatica, quindi l’affidabilità ha permesso che si diffondessero sul mercato.
A oggi i pagamenti con carta valgono circa 220 miliardi di euro e il mobile payment nella sola Italia ha raggiunto i 46 miliardi di euro. Ciò che più colpisce, però, è il tasso di crescita su base annua, attorno al 60%. Facciamo il punto della situazione sia nel nostro Paese che nel mondo, e quali sono le soluzioni business in tal senso.
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Mobile payment: lo stato dell’arte
La fotografia del mercato è decisamente nitida. Nonostante un certo ritardo rispetto ad altri Paesi europei, l’Italia sta abbandonando sempre più i pagamenti in contanti, in favore di quelli digitali. Una larga parte di questi è chiaramente ancora destinato alle carte, ma negli ultimi anni stiamo assistendo ad un vero e proprio boom del mobile payment.
Parliamo della possibilità di pagare gli acquisti quotidiani di qualsiasi natura attraverso lo smartphone e di un comparto che sta facendo registrare una crescita annua a due cifre. Per l’anno in corso ci si attende un incremento ancora maggiore rispetto a quelli degli anni passati.
Il periodo di lockdown dovuto al Coronavirus, infatti, ha messo il turbo allo shopping online, e di conseguenza anche ai pagamenti digitali. Il motivo è molto semplice: questo tipo di transazione è considerata più sicura e igienica rispetto alle monete o alle banconote. Alcuni dati riportano che nel retail l’utilizzo della moneta elettronica è più che triplicato.
Anche per quest’ultimo dato c’è una spiegazione più che ovvia. I negozi, per andare incontro alle rinnovate esigenze date dal periodo, hanno incrementato moltissimo gli acquisti a distanza e le relative consegne a domicilio, per le quali solitamente viene utilizzata la carta di credito.
Buona parte di questo boom è dovuto anche alla tecnologia NFC, che ha trainato tutto il comparto dei pagamenti digitali. Parliamo della possibilità di pagare contactless, ovvero senza alcun contatto con le persone e nemmeno con il POS dell’esercente, dal momento che è sufficiente avvicinare carta o smartphone per completare la transazione.
Ma il fenomeno non riguarda solamente il retail, perché ad essere interessati sono anche i settori professionali. Ad esempio le vendite di lettori POS portatili, che utilizzano la tecnologia wireless o bluetooth, stanno crescendo a doppia cifra per gli ordini che in questo caso arrivano dai medici.
I pagamenti digitali in Italia
Analizzando la situazione a più ampio spettro, il boom dei pagamenti digitali a cui stiamo assistendo è, paradossalmente, normale. Il nostro Paese è stato sempre restio e particolarmente diffidente proprio verso l’utilizzo di carte e smartphone per pagare. Per confermare questo fatto, è sufficiente analizzare il settore dell’e-commerce.
Nei primi anni dal lancio, infatti, ha fatto particolarmente fatica a decollare, producendo numeri che a cospetto di quelli di altre nazioni erano davvero minimi. Solamente negli ultimi tempi la situazione ha cominciato a migliorare, e anche in questo caso piuttosto repentinamente.
La crescita di questo mercato dunque, nel resto dell’Europa e del mondo, è stata graduale nel corso degli anni, a differenza di quanto sta accadendo in Italia. In altre parole, quella che è la crisi economica e sociale, ha portato con sé moltissimi cambiamenti, e tra questi troviamo sicuramente un’apertura mentale maggiore degli italiani verso il mondo digitale, quindi non solo quello dei pagamenti. Il risultato è stato che gli e-commerce, da fanalino di coda sono diventati traino del mercato.
Per comprendere ancora meglio la portata del fenomeno, vediamo alcuni dati. Secondo una ricerca Nielsen, nella settimana tra il 23 e il 29 marzo, quindi la terza di quarantena, si è registrato un aumento dei fatturati e-commerce pari al 162%. Durante un periodo normale, questo settore ha una crescita annua del 18%.
E nel resto d’Europa? Regno Unito 93%, Olanda 91%, Germania 88%, Francia e Spagna 84%. Semplificando il concetto, questi numeri così rilevanti sono dovuti al fatto che l’Italia si trova all’inizio della sua parabola, e che quindi si prospetta un lungo periodo di crescita costante per almeno qualche anno.
Pagamenti digitali: quando a consigliarli è l’OMS
Uno dei motivi per cui stiamo assistendo a un aumento esponenziale dei pagamenti digitali, non è solo l’evidente comodità, ma anche perché rappresentano la risposta ad alcune nuove necessità. Il suggerimento di utilizzare questi strumenti, soprattutto in modalità contactless, arriva addirittura dall’OMS.
Probabilmente i “numeri” a cui abbiamo assistito negli ultimi mesi in questi settori, sono destinati ad essere meno dirompenti nel prossimo futuro, perché una volta finita l’emergenza, saranno in molti a tornare alle loro vecchie abitudini. Molti altri però proseguiranno, ovvero quelli che si sono resi conto dell’utilità.
Basti pensare a quanto possono incidere negativamente sul distanziamento sociale le code alle casse dei supermercati. Ma in questo frangente entra ancora una volta in gioco la tecnologia NFC. Stanno nascendo infatti delle soluzioni che permettono di bypassare quella che è la figura tradizionale del cassiere. In che modo?
Il cliente inserisce il prodotto nel carrello, e il relativo Tag NFC viene disattivato. Attraverso un’app collegata alla propria carta di debito o di credito, alla fine della spesa l’utente visualizzerà il totale da pagare, che verrà scalato dal metodo di pagamento prescelto. Tutto questo per “direttissima”, senza stazionare davanti alla cassa.
I pagamenti senza casse non sono certamente una novità, perché già da qualche anno i maggiori marchi della grande distribuzione organizzata permettono di pagare la spesav. Ma anche in questo caso, il Covid-19 ha fatto da acceleratore, e seppur costrette a farlo, le persone ne hanno scoperto i benefici.
Tra l’altro dobbiamo sottolineare come tutte queste soluzioni siano efficaci solamente nel momento in cui il cliente non viene gravato da ulteriori compiti. In altre parole, solo quando la tecnologia facilita la vita e non la complica. Ecco allora che pagando con lo smarthphone ad esempio, è ancora possibile utilizzare la propria carta fedeltà.
I pagamenti digitali e il Governo Italiano
A confortare le previsioni ottimistiche sui pagamenti digitali, oltre ai dati più che positivi citati, troviamo anche la linea intrapresa dal Governo, che seppur con altri scopi, sta cercando di disincentivare l’uso di denaro contante. La strada intrapresa è molto chiara: rendere l’Italia un paese cashless.
Ovviamente in questa situazione la finalità non è tanto quella di favorire l’utilizzo delle carte in quanto strumento di pagamento, ma per la maggiore tracciabilità delle transazioni effettuate. Nonostante lo scopo sia quello di combattere l’evasione fiscale, il piano del Governo non potrà far altro che amplificare la crescita dei pagamenti digitali. Parliamo ad esempio di alcuni bonus previsti proprio per chi ricorre a questa tipologia di transazione, o al contrario di sanzioni pensate per chi non accetta i pagamenti elettronici.
Tra le altre misure inoltre, troviamo anche la “lotteria degli scontrini”, la cui inaugurazione sarebbe dovuta avvenire a metà 2020, ma che a causa della pandemia subirà uno slittamento. Senza entrare nel dettaglio, l’acquirente conservando gli scontrini degli acquisti effettuati, avrebbe accumulato dei numeri per partecipare a questa lotteria.
Per coloro che decideranno di utilizzare un metodo di pagamento elettronico, i numeri con cui partecipare saranno considerati doppi. Anche questo dunque è un segnale di come si stia spingendo in più modi verso l’abolizione graduale del denaro contante in favore dei più facilmente tracciabili (e comodi) pagamenti digitali.
I “social” payment: da Whatsapp Pay a Facebook Pay, passando per We Chat
Quello dei pagamenti digitali è un settore in continua evoluzione. La tecnologia muove passi da gigante con una velocità mai vista prima, quindi non potrebbe essere diversamente. Sembra averlo capito anche Whatsapp, il noto nonché il più utilizzato programma di messaggistica al mondo con un bacino d’utenza che sfiora i 3 miliardi di utenti.
Si è partiti dal Brasile, ma quella che è la portata di questo progetto, è su scala globale. È recente la notizia pubblicata sul blog ufficiale di Facebook (che ricordiamo essere proprietario dell’app di messaggistica) del lancio di Whatsapp Pay. Parliamo di un servizio nato proprio per soddisfare le rinnovate esigenze in merito ai pagamenti digitali.
La notizia era attesa da tempo, perché di fatto rappresenta una rivoluzione nel mondo dei pagamenti digitali. Gli sviluppatori dunque hanno lavorato in una doppia direzione: business e privati. Whatsapp pay funziona quindi come un metodo di pagamento tra azienda e cliente.
Ad esempio, all’interno di una chat di eCommerce l’utente si affida direttamente al servizio, senza uscire dall’app di messaggistica. Ma questo non è l’unico modo in cui sfruttare questa innovazione, perché un altro impiego che siamo sicuri andrà per la maggiore, è quello dello scambio di denaro fra più soggetti.
L’obiettivo finale dunque è quello di rendere facile e intuitivo l’invio di denaro, come inviare un semplice messaggio, e rendere più facilmente fruibile il servizio anche ai meno avvezzi alla tecnologia.
Insieme a Whatsapp quindi, nel pacchetto troviamo anche Facebook e Instagram, che condivideranno le medesime informazioni di pagamento sia alle persone che alle aziende. Questo faciliterà moltissimo la vita degli utenti che oggi sono ancora obbligati a ricorrere a più metodi di pagamento in base alle esigenze.
Quando si parla di pagamenti digitali inoltre, la parola sicurezza è d’obbligo. Ed è proprio in questo frangente che Whatsapp Pay sta investendo moltissimo, perché per evitare possano verificarsi transazioni non autorizzate, si renderà necessario un PIN a sei cifre creato dall’utente, o un’impronta digitale.
In alternativa, a seconda dello smartphone utilizzato, sarà possibile completare le transazioni anche attraverso la funzione di riconoscimento facciale. Ad ogni modo, almeno al momento in Brasile il servizio si appoggia a carte delle di debito e di credito dei circuiti Mastercard e Visa, dei più importanti istituti nazionali.
Ma i colossi di Zuckerberg non sono i soli social a guardare al futuro dei pagamenti digitali. In Cina ad esempio, a differenza di quanto accaduto sul suolo italiano, We Chat è una delle app di messaggistica più utilizzate, e da semplice metodo per fare due chiacchere, è diventata una piattaforma destinata al business a 360°.
Attraverso l’app, dunque, è possibile sia lo scambio di denaro tra utenti privati in P2P (peer to peer), ma anche le transazioni finanziarie tra aziende e clienti. Volendo sottoporre degli esempi concreti, con We Chat i cinesi sono soliti pagare le utenze domestiche, le multe, i biglietti dei mezzi di trasporto, il ristorante e gli acquisti online.
Il mondo delle banche: come verrà trasformato dai pagamenti digitali
A questo punto sarà sicuramente più chiara la rivoluzione a livello globale scaturita dai pagamenti digitali. Una volta che il “passaggio” dal denaro contante alla moneta elettronica sarà completato, saranno pochi i settori a non essere colpiti dal cambiamento. Tra questi non poteva mancare all’appello il mondo delle banche.
Tale cambiamento passerà inevitabilmente per la capacità di fornire quella che può considerarsi come un’esperienza di servizio totale e completa per il cliente. La finalità è quelle di sfruttare maggiormente le informazioni della propria clientela (i famosi big data), così da aumentare il livello dell’innovazione digitale.
D’altronde lo sviluppo delle Fintech in quello che è il mondo finanziario, sta notevolmente trasformando maniera radicale il modo in cui le persone gestiscono i soldi, gli affari e le transazioni. Con questi presupposti, sta di fatto nascendo un nuovo settore maggiormente improntato verso l’utilizzo del web e delle tecnologie digitali.
Tutto questo comporterà per le banche un gran lavoro per rimanere competitive, quindi anche un’evoluzione delle strategie di marketing per conquistare fette di mercato in un contesto digitale in rapida crescita. Ed è proprio grazie al connubio perfetto tra finanza e tecnologia che nasce un nuovo modo di intendere i servizi finanziari.
Le applicazioni di mobile payment quindi, sono sempre più utilizzate. Basti pensare al grado di popolarità raggiunto da Paypal, Satispay, Google Pay o Apple Pay. Tutto un mondo che dovrà rapportarsi anche con un’altra rivoluzione imminente nel settore dei pagamenti digitali, ovvero quello delle criptovalute.
Un’altra richiesta a cui gli operatori del mercato dovranno rispondere, e anche piuttosto in fretta, riguarda anche le entità delle transazioni. Dal momento che i pagamenti digitali stanno entrando sempre più nelle nostre quotidianità, ci stiamo anche abituando a utilizzarli per importi modesti e sempre più bassi.
Questa condizione dovrà necessariamente portare alla nascita di nuovi servizi dedicati, che consentiranno alle aziende di monitorare sempre più attentamente le abitudini di acquisto dei consumatori. Questo diventerà un vantaggio per entrambe le parti, dove il cliente beneficerà di una maggiore flessibilità, e le banche di maggiori fatturati.
Gli smart object: il prossimo passo dei pagamenti digitali?
Fino a questo momento sono state le carte e gli smartphone a dominare la scena dei pagamenti digitali. In futuro potremmo assistere però a nuovi scenari, anche se ad oggi siamo ancora in un campo poco battuto, e a dare un’ulteriore accelerata al settore, potrebbero arrivare gli smart object.
Secondo alcune ricerche di mercato infatti, circa il 63% di chi detiene tali oggetti, vorrebbe poterli utilizzare per fare pagamenti. Tra gli utenti ad esempio, c’è chi desidererebbe pagare il carburante direttamente dal cruscotto dell’automobile. Sempre in aumento, inoltre, quelli che vogliono pagare attraverso uno smart speaker, come Alexa.
Come detto, ad oggi questo è ancora un territorio poco esplorato, ma che proprio per questo motivo potrebbe riservare non poche sorprese. Ad ogni modo, possiamo dire che quello che ci aspetta è un cambiamento epocale, quantomeno per il nostro Paese. L’Italia infatti, parte da un punto bassissimo della curva dei pagamenti digitali.
Per questo motivo non devono sorprendere né i dati di crescita dell’ultimo periodo, né quelli a cui assisteremo nei prossimi anni. Anche le potenzialità dell’open banking non sono ancora comprese pienamente dalle banche italiane, ma le cose si stanno muovendo, e come abbiamo visto, anche piuttosto rapidamente.