Cloud computing: cos’è e come viene gestito in azienda

Che cos’è il cloud computing?

Oggi si sente parlare con sempre maggiore frequenza di impresa 4.0, in quanto le tecnologie digitali, applicate ai vari processi industriali come ad esempio la progettazione, la produzione e la distribuzione dei prodotti, ricoprono un ruolo di cruciale importanza. Ad emergere è un processo innovativo che ha il compito di portare le realtà imprenditoriali verso l’automatizzazione e l’interconnessione. Fra le suddette tecnologie, si distingue il cloud computing. Di cosa si tratta? Sostanzialmente, il cloud computing può essere definito come l’erogazione on-demand di risorse IT tramite internet, da un fornitore a un cliente che le richiede. La tariffazione è a consumo.

I servizi IT maggiormente in voga sono i seguenti:

  • database;
  • software;
  • risorse di archiviazione;
  • analisi;
  • rete.

La logica di funzionamento di quella che viene definita in italiano come “nuvola informatica” verte, pertanto, sull’opportunità di usufruire di risorse di natura software e di tipo hardware mediante server remoti. Generalmente, ad offrire il servizio è un provider tramite abbonamento, più frequentemente mensile che annuale.

Il cloud computing, in sintesi, è essenziale per le imprese che intendono ottimizzare la loro strategia, specie se hanno un’attività digitale e nel mondo del web piuttosto intensa. Tuttavia, non è un servizio appannaggio unicamente per loro. Ognuno di noi, infatti, utilizza quotidianamente un servizio di cloud computing, anche se magari non ci si fa caso. L’invio di una gigamail, la visualizzazione di un film in streaming, l’archiviazione di foto sul cloud e l’ascolto di una canzone on-demand sulle più rinomate piattaforme musicali, anche queste in streaming, sono fulgidi esempi al riguardo.

Gli ambiti applicativi del cloud computing in azienda

Storicamente, il cloud computing nasce agli inizi degli Anni ’60, quando John McCarthy, affermato informatico statunitense, poneva la questione dell’utilità pubblica nel mondo dell’IT. In chiave moderna, invece, il cloud computing si è sviluppato più di una decina di anni fa. La sua evoluzione è continuativa e non ha raggiunto ancora il capolinea: allo stato attuale delle cose, questa tecnologia informatica, incentrata sullo sfruttamento della rete internet nell’ottica della distribuzione di risorse software e hardware, sta rivoluzionando il modo di agire delle imprese, sia le multinazionali che delle PMI.

Grazie al cloud computing, infatti, un’impresa può portare a termine diverse azioni, fondamentali in termini di business:

  • sviluppare servizi innovativi;
  • realizzare applicazioni all’avanguardia;
  • fornire software on-demand con una fornitura adeguata;
  • portare a termine backup per ripristinare dati e informazioni;
  • ospitare siti internet oppure blog;
  • effettuare trasmissioni di servizi in streaming, sia di tipo video che audio;
  • archiviare un importante quantitativo di dati;
  • analizzare dati, essenziali nell’ottica di orchestrare modelli strategici e di mettere in piedi piani di produzione.

Da notare che i dati in oggetto si dimostrano utilissimi per le aziende, perché consentono loro di poter valutare statistiche accurate e, di conseguenza, di comprendere come si evolve il business e il mercato in cui operano.

Quali sono i principali vantaggi del cloud computing?

I vantaggi per le imprese che puntano fortemente sul cloud computing sono molti.

Quello più evidente riguarda l’abbattimento dei costi di gestione. La tecnologia in oggetto ha il merito di evitare l’acquisto di server grandi, indispensabili per l’immagazzinamento dei dati che, occorre tenere ben a mente, dovrebbero restare accesi h24. E tra costi tagliati, come quelli del personale IT, che dovrebbe gestirli in maniera ininterrotta, e spese elettriche, il risparmio è davvero considerevole.

Essendo altamente versatile e, soprattutto, veloce, uno dei molteplici punti di forza del cloud computing risiede nel fatto che le imprese possono avere in tempi decisamente contenuti tutte le informazioni fondamentali al loro business: un processo così efficiente non può fare altro che contribuire ad un aumento sostanziale della produttività. Il personale IT che, almeno teoricamente, dovrebbe gestire i server, con l’avvento del cloud computing, oltre a fare ciò, si occupa anche di portare a termine altri incarichi, estremamente importanti per il raggiungimento degli obiettivi aziendali.

Anche in termini prestazionali, un’impresa ha tutte le carte in regola per trarre benefici dal cloud computing: l’esecuzione di questi servizi viene effettuata su una rete mondiale di data center altamente sicuri, aggiornati con regolarità all’ultima versione di hardware. Si può, quindi, intuire facilmente quali importanti vantaggi è possibile avere rispetto a un unico data center aziendale. Non si tratta solo di una questione di maggiori economie di scala, ma anche di latenza ridotta per le applicazioni.

Per quanto riguarda il discorso sull’affidabilità, al cloud computing va riconosciuto il merito di semplificare i processi e di ridurre le spese in relazione al backup di dati e al ripristino nei casi di emergenza, per via del fatto che risulta possibile eseguire il mirroring dei dati su più siti internet ridondanti all’interno della rete del provider.

Infine, anche la sicurezza delle aziende ne trae importante giovamento: i backup effettuati di continuo assicurano maggiore protezione a fronte di attacchi hacker ed il recupero più veloce dei dati, se si registrano guasti o malfunzionamenti. La questione privacy e tutela dei dati è oggi più che mai sentita non solo in termini prettamente informatici, ma anche a livello giuridico. In tal senso, servirebbero regole più chiare.

Chi gestisce il cloud in azienda: cloud specialist, cloud architect e cloud engineer

Il divario tra le imprese italiane e quelle delle principali paesi stranieri, per ciò che concerne l’impiego della tecnologia cloud, è ancora evidente, anche se di progressi, specie negli ultimi anni, se ne sono registrati. A incidere sul ritardo è il fatto che la spina dorsale del sistema industriale dell’Italia ruota attorno a un modello di impresa a conduzione tipicamente familiare, dove  in certi ambienti prevale un forte conservatorismo.

C’è da dire comunque che con lo sviluppo della tecnologia cloud, le realtà imprenditoriali sono a caccia di nuove figure.

Ecco in rapida carrellata quelle più richieste in riferimento alla gestione del cloud in azienda:

  • Cloud Security Specialist: trattasi della figura maggiormente richiesta nei contesti aziendali più strutturati. Il suo ruolo consiste nel creare una strategia, volta ad assicurare il massimo livello di sicurezza dei servizi cloud e dei sistemi interni.
  • Cloud Architect: governa l’architettura cloud, allineandola con quella aziendale. Nello specifico, a questa figura spetta il compito di implementare la strategia di cloud adoption e quello di renderla effettiva.
  • Cloud Specialist: figura strategica che si occupa della migrazione in cloud. Tocca a lui farsi carico delle esigenze aziendali, dando priorità alla ricerca delle tecnologie cloud maggiormente adatte. Ciò presuppone che il cloud specialist abbia una conoscenza accurata del mercato di riferimento.
  • Cloud Operation Administrator: professionista che gestisce le operations. Il suo background tecnico gli consente di ricoprire un ruolo determinante per quanto riguarda le scelte dell’architettura cloud. La gestione dell’incident resolution così come del cloud deployment e l’automatizzazione delle operations sono tutte attività in cui è chiamato direttamente in causa.
  • Cloud Systems Engineer: figura coinvolta nella gestione sistemistica e nel supporto a tutto ciò che è IT. Lavora in maniera sinergica con sviluppatori e product manager con l’intento di creare e di gestire software scalabili.
  • Clud Native DevOps Engineer: si occupa di seguire lo sviluppo e la gestione delle web app in cloud. Talvolta lavora alla scrittura di codice.

 

I tre modelli di cloud computing in azienda

Sono tre i modelli di cloud computing su cui possono contare le imprese protagoniste nel mondo dell’Industria 4.0.

1. IaaS (Infrastructure as a Service)

Trattasi della soluzione più in uso ed è basata sull’impiego di un hardware virtualizzato. Quest’ultimo si compone di uno spazio virtuale sul server, di larghezza della banda, di bilanciatori di carico, di connessioni di rete e di indirizzi IP. L’estrazione dell’insieme di risorse di natura hardware viene effettuata da una miriade di server, dislocati presso svariati Data Center. Per quanto riguarda la manutenzione e i monitoraggi, la gestione è deputata al provider del servizio cloud. Al cliente viene data l’opportunità di accedere ai vari componenti virtualizzati con l’intento di realizzare le sue piattaforme IT.

Tirando le somme, con il modello IaaS, si affitta da un provider di servizi cloud l’intera infrastruttura, composta da macchine virtuali, server, reti, sistemi operativi e risorse di archiviazione. Si paga in base al consumo.

2. PaaS (Platform as a Service)

Questo secondo modello permette agli sviluppatori di gestire una piattaforma dedicata con cui possono lavorare alla realizzazione di web app, oggigiorno sempre più innovative, e alla messa a punto di servizi internet. Le loro creazioni finali sono disponibili in formato cloud. Una volta che gli utenti hanno effettuato l’accesso alla piattaforma di riferimento, possono utilizzare queste risorse attraverso il loro browser.

In sostanza, il modello PaaS semplifica la vita degli sviluppatori che possono lavorare alle loro risorse in tempi più immediati, perché non si perde tempo nella configurazione o nella gestione dell’infrastruttura dei server, dei database e della rete di archiviazione, indispensabili per lo sviluppo.

3. SaaS (Software as a Service)

Il terzo ed ultimo modello è un servizio cloud con cui gli end-user hanno la possibilità di effettuare l’accesso alle applicazioni mediante internet. Sostanzialmente, più che di un vero e proprio abbonamento, si tratta di un servizio noleggio a tutti gli effetti.

Conclusioni

Da qualche anno a questa parte, il cloud computing è considerato all’unisono dagli addetti ai lavori come la tendenza tecnologica per antonomasia. L’opportunità di usufruire di risorse IT a basso costo ed in modo flessibile è un aspetto che ha rivoluzionato drasticamente il modo di fare impresa.

Non è più necessario investire fortemente in termini di infrastrutture hardware, ma al contrario vi è il vantaggio di poter fare il provisioning delle risorse di elaborazione, tenendo conto di determinate necessità, quali ad esempio lo sviluppo di un’idea innovativa, anche perché il pagamento risulta essere connesso all’impiego concreto.

Lascia un commento