Smart building: cos’è e a che punto siamo in Italia

La nascita del nuovo super ministero della Transizione ecologica ha concentrato l’attenzione sulla sostenibilità e su tutto quello che riguarda la costruzione di una società più eco-sostenibile. All’interno di questo discorso non può mancare anche lo smart building. Che cos’è e come può impattare sulle nostre città? Ecco tutto quello che c’è da sapere sull’argomento dello smart building.

Che cos’è lo smart building

Con il termine smart building si intende un edificio che ha un impatto ambientale molto contenuto. In modo più specifico, è un edificio che riesce a gestire in modo ottimale il consumo di energie e, allo stesso tempo, concedere ai suoi inquilini il massimo del comfort che dovrebbe garantire un appartamento. Il nome smart building farebbe pensare ad un concetto molto recente e moderno ma, in realtà, questa materia veniva già trattata da Cornelis Debbrel in alcuni trattati del XVII secolo.

Questo ingegnere, infatti, fu il primo a puntare sull’idea di un sistema di controllo generalizzato dei consumi energetici di un edificio, ovviamente con i limiti degli strumenti disponibili all’epoca. Oggi lo smart building si concentra soprattutto sulla gestione e sul controllo dell’impatto energetico, visto che proprio gli edifici abitativi sono responsabili di almeno il 40% dei consumi totali di energia nella società moderna. Un impatto così importante si traduce, inevitabilmente, anche nella produzione di emissioni in grado di alterare pesantemente il clima.

Da qui la necessità di puntare sempre di più alla realizzazione di smart building che sono in grado non solo di tenere a bada il consumo di energia, ma anche e soprattutto di fare un passo in più a monte, sfruttando l’energia proveniente da fonti sostenibili. I vantaggi, d’altra parte, non sono affatto pochi. Infatti un miglioramento dell’efficienza energetica dei consumi di un edificio non è solo un aspetto che ha un importante impatto ambientale. ma è fondamentale anche per il risparmio economico di una famiglia.

L’energia proveniente da fonti sostenibili è molto più conveniente, basti pensare all’installazione dei pannelli solari sul tetto di un edificio che consente non solo di risparmiare sui costi di fornitura ma anche di rivendere eventualmente il surplus di produzione, potendo contare su una maggiore liquidità. Gli edifici smart building, infine, puntano soprattutto sul benessere di chi li vive, incentrandosi soprattutto sulle reali necessità dei suoi inquilini.

Quali sono le caratteristiche degli edifici intelligenti

Un edificio smart building è costruito secondo le regole della building automation. In che cosa consistono? In tutte quelle attività necessarie ad automatizzare certi processi di un edificio, al fine di contenere non solo i consumi energetici ma anche la produzione di emissioni nocive. Per comprendere meglio il concetto, però, è forse necessario fare qualche esempio pratico.

All’interno di un condominio che ha un sistema di riscaldamento centralizzato, ogni appartamento viene riscaldato secondo gli orari e il livello di calore stabilito dal condominio stesso, senza tenere conto né delle temperature esterne né delle necessità del singolo condomino: c’è, infatti, l’anziano che è sempre in casa ma anche il giovane lavoratore che trascorre gran parte della sua giornata in ufficio o altrove.

In uno smart building, allora, è possibile razionalizzare l’utilizzo del riscaldamento, puntando al benessere dell’utente ma anche a una più razionale distribuzione delle risorse energetiche a disposizione del condominio. In uno smart building ogni appartamento, ogni impianto, diviene un unico ecosistema: ognuno di essi è “intelligente” di per sé ma tutti lavorano insieme per coordinarsi e riuscire a centrare gli obiettivi che sono stati fissati dal singolo edificio. Una caratteristica molto importante di uno smart building è la semplicità.

Nonostante, infatti, il suo funzionamento sia complesso e regolato da dinamiche che si basano spesso anche sull’intelligenza artificiale, l’interfaccia con la quale questo sistema si pone nei confronti dell’utente deve essere il più semplice possibile. Chi vive all’interno di uno smart building può comandare tutti gli impianti direttamente da un’app del proprio smartphone, senza troppe difficoltà.

Questo obiettivo è uno degli elementi cardine della concezione dello smart building: solo attraverso un’estrema semplicità, infatti, è possibile riuscire ad educare gli utenti a una quotidianità improntata al risparmio energetico.

Come si costruisce uno smart building

Per costruire un edificio smart, le professionalità coinvolte in questo nuovo processo edilizio devono necessariamente poter disporre di tutti gli strumenti più adatti per compiere agevolmente il proprio lavoro. A tal proposito, è diventato fondamentale il concetto di B.I.M. che è l’acronimo di Building Information Modeling. Si tratta, in pratica, di una modalità di progettazione che, sfruttando l’utilizzo di appositi software che offrono molte funzionalità, si occupa non solo della fase dell’ideazione dell’edificio e della sua relativa progettazione, ma soprattutto della relativa gestione.

Non può mancare, poi, la fase della manutenzione che interviene a costruzione ultimata. Quando si parla di smart building, infatti, si fa comunque riferimento a degli edifici che sfruttano una tecnologia avanzata ma anche molto delicata e, come tutte le realtà del genere, può richiedere periodicamente interventi di manutenzione sia ordinaria che straordinaria. Un aspetto fondamentale della costruzione di uno smart building risiede nella scelta di soluzioni impiantistiche che devono essere adeguate alle necessità di un edificio intelligente.

Per gli impianti di condizionamento, di illuminazione, di ventilazione e ovviamente di acqua calda, viene scelta la strada della digitalizzazione che, ovviamente, offre l’opportunità di poter comandare questi impianti anche da remoto, di poter regolare l’accensione e lo spegnimento in modo automatico ma anche di tenere sempre sotto controllo i consumi per evitare di poter sforare le quantità idonee. Da quanto è stato fin qui detto, risulta evidente che uno smart building si basa su un concetto evoluto di domotica, ossia il processo di automazione della gestione domestica.

Infine, nel processo di costruzione di uno smart building non può mancare il concetto di sicurezza. Negli edifici più datati il rischio concreto di un guasto degli impianti o addirittura di una tragedia causata da infiltrazioni dell’impianto idraulico o da una fuga di gas purtroppo non è così raro. Lo smart building, invece, punta anche alla sicurezza di questi impianti, visto che il loro funzionamento viene sempre controllato attentamente da uno staff di tecnici, pronti ad intervenire appena viene percepita un’anomalia anche minima.

Qual è la tecnologia all’interno dell’edificio intelligente

L’aspetto della tecnologia che è sottostante il funzionamento di uno smart building, quindi, è davvero molto importante perché rappresenta il cuore dell’edificio, il motore che consente allo stesso di essere a basso impatto energetico e non solo. Ma qual è, più nello specifico, la tecnologia che viene sfruttata in tal senso?

Alla base del suo funzionamento c’è una tecnologia H.V.A.C., ossia Heating, Ventilation and Air Conditioning. Più nello specifico sono quattro gli elementi fondamentali che sono alla base del suo funzionamento.

Il primo è quello che viene definito “building and device solutions” e che comprende tutte le tecnologie e gli impianti che sono alla base della realizzazione dello smart building.

Il secondo elemento è dato dalle tecnologie di automazione che sono quelle responsabili della connessione dei diversi impianti tra di loro, nonché della raccolta dei dati che è una parte fondamentale per la gestione ma anche per il controllo degli impianti.

Il terzo elemento, di importanza strategica, è rappresentato dalle piattaforme informatiche che sono indispensabili per la gestione dell’intero smart building e che raccolgono i dati sensoriali che sono stati raccolti nei punti focali che sono disseminati in tutte le zone cruciali dello smart building.

Infine il quarto elemento è quello relativo alla connessione, senza la quale l’intero sistema non potrebbe funzionare perché non sarebbe in grado di far dialogare le diverse parti che compongono lo smart building.

Una menzione speciale, poi, va ai sistemi di Real-time Energy Monitoring che sono quelli che permettono di rilevare in tempo reale l’aspetto dei consumi che sono quelli che spingono inizialmente alla creazione di edifici di smart building.

Va ovviamente specificato che la tecnologia nel settore edilizio specifico è in costante evoluzione, quindi nuove soluzioni sono sempre pronte a sbarcare sul mercato e a perfezionare il sistema di smart building.

Quali sono le smart building in Italia

Già nel 2018 il mercato dello smart building coinvolgeva un volume d’affari di circa 4 miliardi di euro. Una nuova normativa, poi, impone che tutti gli edifici, a partire dal 2021, si incamminino sulla strada dell’efficientamento energetico e dello smart building, anche se  la strada è ancora molto lunga.

Va detto, però, che in Italia esistono già degli esempi di edifici costruiti totalmente sulla filosofia dello smart building, che possono essere un esempio molto valido per l’edilizia del futuro. A Milano, la città che sul suolo nazionale raccoglie più esempi di smart building, un esempio di questo tipo è costituito dall’edificio che si trova in via Bernardino Verro 78.

La particolarità di questa struttura risiede nel fatto che non si tratta di una struttura nata smart ma di un vecchio edificio che è stato ristrutturato in tal senso, dimostrando che anche l’edilizia più datata può offrire degli ottimi livelli di miglioramento. Il progetto realizzato negli ultimi anni ha permesso un notevole balzo in avanti per quanto riguarda l’efficientamento energetico, passando dalla classe D a quella B e consentendo agli inquilini del palazzo di ottenere un risparmio energico, e di conseguenza anche economico, del 52%.

Sempre a Milano, questa volta nel quartiere Bicocca, c’è un altro edificio che può essere considerato un ottimo esempio di smart builder ed è quello che ospita la sede dell’azienda Engie. I suoi quasi 15mila metri quadrati di superficie sono classificati energeticamente con AA e sfruttano un sistema di illuminazione a led che viene alimentato esclusivamente con energia solare. Infine, anche Bolzano ha il suo esempio di smart building di cui la città va particolarmente fiera. Si tratta del parco tecnologico chiamato Techpark che ospita al suo interno uffici e centri di ricerca ed è ricavato in una vecchia area industriale dismessa.

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