La threat intelligence è una disciplina fondamentale per la cybersecurity moderna, poiché consente alle aziende di identificare, analizzare e mitigare le minacce informatiche in modo proattivo. Attraverso la raccolta e l’elaborazione di dati provenienti da fonti diversificate, offre una comprensione approfondita delle tattiche, tecniche e procedure utilizzate dai cybercriminali. Questo approccio consente di prevenire vulnerabilità, migliorare le capacità di risposta agli incidenti e proteggere gli asset digitali in un contesto di sicurezza sempre più complesso e interconnesso.
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Definizione di threat intelligence e ruolo nella protezione aziendale
La threat intelligence (TI) si riferisce alla raccolta, analisi e disseminazione di informazioni sulle minacce informatiche per consentire alle organizzazioni di comprendere meglio i rischi e migliorare le proprie difese. La TI comprende conoscenze, informazioni e dati sulle minacce alla cybersecurity, gli attori delle minacce e altri problemi correlati alla sicurezza informatica. L’obiettivo principale è fornire conoscenze sulle identità, motivazioni, caratteristiche e metodi degli attaccanti, comunemente noti come tattiche, tecniche e procedure (TTP).
Il ruolo della TI nella protezione aziendale è multiforme: supporta il rilevamento delle minacce malware in tempo reale, aiuta a prevedere potenziali attacchi futuri, migliora le capacità di prevenzione e risposta agli incidenti, e consente una prioritizzazione più efficace delle vulnerabilità da correggere.
Ad esempio, il 66% delle organizzazioni utilizza la TI per identificare le vulnerabilità attivamente sfruttate, secondo il SANS 2023 Cyberthreat Intelligence Survey. Inoltre, la TI sta espandendo il suo raggio d’azione oltre la tradizionale sicurezza informatica, includendo il monitoraggio di ambienti cyber-fisici, sistemi industriali e dispositivi IoT, nonché l’analisi di minacce geopolitiche e fisiche che possono impattare l’organizzazione.
Questa evoluzione riflette la crescente consapevolezza che le minacce alla sicurezza aziendale non sono più confinate al solo dominio digitale, ma si estendono al mondo fisico e geopolitico in un contesto di crescente convergenza tra IT e OT.
I 5 passaggi chiave del processo di threat intelligence operativa
Il processo di threat intelligence operativa si articola in cinque passaggi fondamentali che formano un ciclo continuo di miglioramento.
- Il primo passo è la pianificazione e direzione, dove vengono definiti gli obiettivi e i requisiti di intelligence prioritari (PIR). Questa fase è cruciale per allineare le attività di TI con le esigenze specifiche dell’azienda.
- Il secondo passo è la raccolta dei dati, che coinvolge l’acquisizione di informazioni da una vasta gamma di fonti, tra cui feed di indicatori, dark web, social media, e intelligence geopolitica.
- La terza fase è l’elaborazione, dove i dati grezzi vengono normalizzati, deduplicati e preparati per l’analisi.
- Il quarto passaggio, l’analisi, è il cuore del processo di TI. Qui, gli analisti utilizzano tecniche avanzate, inclusi modelli di machine learning e intelligenza artificiale, per identificare pattern, correlare eventi e generare insights actionable.
- L’ultimo passo è la disseminazione, dove le informazioni elaborate vengono condivise con gli stakeholder appropriati in formati adatti alle loro esigenze. Questo può includere dashboard interattivi, report di intelligence, alert in tempo reale e integrazioni automatizzate con sistemi di sicurezza.
Il ciclo si chiude con il feedback degli utenti finali, che viene utilizzato per raffinare e migliorare continuamente il processo. È importante notare che questi passaggi non sono lineari ma iterativi, con un flusso costante di nuove informazioni che alimenta il ciclo. L’efficacia di questo processo dipende fortemente dalla capacità di integrare la TI nelle operazioni di sicurezza quotidiane e di allinearla con le strategie di gestione del rischio aziendale.
Raccolta e analisi dei dati sulle minacce informatiche
La raccolta e l’analisi dei dati sulle minacce informatiche rappresentano il nucleo operativo della threat intelligence.
Questo processo inizia con l’aggregazione di dati da una moltitudine di fonti, che spaziano dai feed di indicatori di compromissione (IoC) pubblici e commerciali, alle informazioni provenienti dal dark web, passando per l’analisi dei social media e l’intelligence geopolitica. La sfida principale in questa fase è gestire l’enorme volume di dati e distinguere i segnali dal “rumore”. Per affrontare questa sfida, le soluzioni di TI più avanzate stanno implementando tecniche di intelligenza artificiale e machine learning. Queste tecnologie permettono di automatizzare la correlazione tra diversi tipi di dati, identificare pattern emergenti e prevedere potenziali minacce future.
L’analisi dei dati va oltre la semplice identificazione di IoC e si concentra sempre più sulla comprensione delle tattiche, tecniche e procedure (TTP) degli attaccanti. Questo approccio più sofisticato permette alle organizzazioni di anticipare le mosse degli avversari e implementare difese più proattive.
Un elemento chiave nell’analisi è la contestualizzazione delle minacce rispetto all’ambiente specifico dell’azienda. Ciò include la correlazione con dati di vulnerability intelligence, informazioni sulla superficie di attacco esterna (EASM) e dati interni sugli asset critici. Questa contestualizzazione permette di prioritizzare le minacce in base al loro potenziale impatto sull’organizzazione.
Identificazione degli indicatori di compromissione
L’identificazione degli indicatori di compromissione (IoC) è un aspetto cruciale della threat intelligence operativa, fornendo segnali tangibili di potenziali attività malevole all’interno di un’infrastruttura IT.
Gli IoC possono includere una vasta gamma di elementi, come indirizzi IP, URL, domini, nomi di file sospetti, e pattern di comportamento anomalo della rete. Questi indicatori non sono più semplici liste statiche, ma vengono continuamente aggiornati e arricchiti con informazioni aggiuntive, come la geolocalizzazione, l’attribuzione tentativa a gruppi di minacce specifici, e la correlazione con tattiche, tecniche e procedure (TTP) note.
L’identificazione efficace degli IoC richiede una combinazione di tecnologie avanzate e expertise umana. Le piattaforme di TI moderne utilizzano tecniche di machine learning per analizzare grandi volumi di dati. Tuttavia, l’interpretazione finale e la contestualizzazione di questi indicatori richiedono ancora l’intervento di analisti esperti.
Un aspetto critico dell’identificazione degli IoC è la loro integrazione con i sistemi di sicurezza esistenti. Molti fornitori di TI offrono integrazioni dirette con soluzioni di sicurezza SIEM, EDR per la sicurezza degli endpoint e i più recenti e sofisticati firewall di rete, permettendo l’automazione della rilevazione e della risposta alle minacce basate su IoC.
Inoltre, sta emergendo una tendenza verso la condivisione collaborativa degli IoC tra diverse aziende. Piattaforme come il Malware Information Sharing Platform (MISP) permettono alle organizzazioni di condividere e consumare IoC in tempo reale, creando un ecosistema di difesa collettiva contro le minacce emergenti. Questa collaborazione è particolarmente importante per contrastare minacce sofisticate e in rapida evoluzione, come quelle generate dall’intelligenza artificiale.
Le 3 categorie di threat intelligence che ogni azienda deve conoscere
Secondo il Market Guide for Security Threat Intelligence Products and Services di Gartner, esistono tre principali categorie di threat intelligence che le organizzazioni devono considerare: strategica, tattica e operativa.
- La threat intelligence strategica fornisce una visione ad alto livello delle tendenze e dei rischi emergenti, aiutando il top management a prendere decisioni informate sulla strategia di sicurezza a lungo termine. Questa categoria include analisi geopolitiche, tendenze del crimine informatico e previsioni sulle future minacce.
- La threat intelligence tattica, invece, si concentra su indicatori tecnici specifici come indirizzi IP, hash di file malevoli e domini compromessi, fornendo informazioni immediatamente utilizzabili dai team di sicurezza operativa per rilevare e bloccare attacchi in corso.
- Infine, la threat intelligence operativa si colloca a metà strada, traducendo le informazioni strategiche in azioni concrete e contestualizzando i dati tattici. Questa categoria aiuta a comprendere le tattiche, tecniche e procedure (TTP) degli attaccanti, consentendo alle aziende di anticipare e contrastare le mosse degli avversari.
Threat intelligence strategica per il business
La threat intelligence strategica rappresenta un elemento chiave per allineare la cybersicurezza agli obiettivi di business di un’organizzazione.
Secondo il report Emerging Tech: The Future of Cyberthreat Intelligence di Gartner, entro il 2027 il 45% dei fornitori di threat intelligence espanderà la propria copertura per includere intelligence geofisica e relativa ai sistemi cyber-fisici (CPS), nonché alcuni contenuti deepfake. Questa evoluzione riflette la crescente necessità per le aziende di avere una visione olistica delle minacce che vanno oltre il tradizionale perimetro digitale.
La threat intelligence strategica aiuta i decision maker a comprendere come il panorama delle minacce possa impattare gli obiettivi di business a lungo termine, le opportunità di mercato e la reputazione aziendale. Ad esempio, l’analisi delle tendenze geopolitiche può rivelare rischi emergenti per le catene di approvvigionamento globali o nuove normative che potrebbero influenzare le operazioni aziendali in determinate regioni.
Inoltre, la threat intelligence strategica sta diventando sempre più predittiva grazie all’adozione di tecnologie di intelligenza artificiale. Gartner prevede che entro il 2029, l’analisi predittiva basata su AI sarà una caratteristica nell’80% delle soluzioni di threat intelligence. Questo permetterà alle aziende di anticipare potenziali scenari di attacco e adottare misure preventive, passando da un approccio reattivo a uno proattivo nella gestione del rischio cyber.
Come avviare un programma di threat intelligence in azienda
L’implementazione di un programma di threat intelligence efficace richiede un approccio strutturato e allineato agli obiettivi aziendali.
Il primo passo cruciale è la definizione dei requisiti di intelligence (IR). Questo processo non si limita al team di sicurezza, ma coinvolge diverse funzioni aziendali come HR, Legal, Marketing, Comunicazione e Finanza. L’obiettivo è comprendere le esigenze specifiche di ciascun reparto in termini di informazioni sulle minacce.
Una volta raccolti questi input, è fondamentale organizzarli in una matrice dei requisiti che guidi l’azione. Si potrebbe strutturare questa matrice in tre livelli:
- Intelligence Requirements (IR)
- Priority Intelligence Requirements (PIR)
- Specific Intelligence Requirements (SIR).
I PIR, in particolare, sono cruciali per la governance del programma e dovrebbero essere utilizzati come base per la reportistica e la comunicazione con i fornitori di threat intelligence.
Il passo successivo è la creazione di un modello operativo target per le operazioni di threat intelligence. Questo include l’allocazione delle risorse (personale, budget, strumenti/servizi), la definizione di un modello organizzativo e lo sviluppo di una roadmap di maturità.
Infine, è fondamentale stabilire metriche e linee guida di reporting per ciascun PIR. Implementando questi passaggi e mantenendo un focus costante sull’allineamento con gli obiettivi aziendali, le organizzazioni possono costruire un programma di threat intelligence robusto e in grado di fornire un reale valore aggiunto alla sicurezza e al business nel suo complesso.
Strumenti necessari per iniziare
Per avviare un programma di threat intelligence efficace, è essenziale dotarsi degli strumenti e delle risorse adeguate. Il mercato offre una vasta gamma di soluzioni che vanno dai feed di indicatori di compromissione (IoC) a piattaforme più sofisticate.
Un elemento fondamentale è la Threat Intelligence Platform (TIP), che consente di aggregare e gestire le informazioni sulle minacce provenienti da diverse fonti. Molte aziende utilizzano regolarmente una dozzina o più di feed/servizi di intelligence, rendendo cruciale la capacità di aggregare e allineare queste informazioni ai Priority Intelligence Requirements (PIR).
Oltre alle TIP, Gartner sottolinea l’importanza crescente dei servizi di Digital Risk Protection (DRPS) e External Attack Surface Management (EASM). Questi strumenti estendono la visibilità oltre il perimetro aziendale tradizionale, monitorando le minacce nel web aperto, nel dark web e nel deep web.
Le migliori soluzioni di threat intelligence per il 2025
Il panorama delle minacce informatiche è in continua evoluzione e le organizzazioni necessitano di soluzioni di threat intelligence sempre più sofisticate per proteggere i propri asset digitali.
Le previsioni di Gartner indicano che la spesa globale per la threat intelligence crescerà a un tasso annuo del 21,7% nel 2024, raggiungendo i 4,6 miliardi di dollari entro il 2028. Questo aumento della domanda è guidato dalla necessità di passare da un approccio reattivo a uno proattivo nella gestione delle minacce, anticipando potenziali attacchi prima che causino danni.
In questo contesto, le piattaforme di threat intelligence più avanzate stanno integrando funzionalità di intelligenza artificiale e machine learning per automatizzare l’analisi dei dati e fornire insight actionable in tempo reale.
Caratteristiche chiave da ricercare in una soluzione di threat intelligence includono: aggregazione di dati da molteplici fonti, analisi avanzata per identificare pattern e tendenze, integrazione con i sistemi di sicurezza esistenti, visualizzazione intuitiva delle minacce e capacità di condivisione delle informazioni.
Quelle che seguono sono le 5 principali soluzioni di threat intelligence, con una selezione basata su analisi approfondite provenienti dai Magic Quadrant di Gartner, le Grid di G2 e le recensioni verificate di PeerSpot.
Recorded Future
Recorded Future si posiziona come una delle piattaforme di threat intelligence più complete e avanzate sul mercato.
Seguendo le recensioni rilasciate dagli utenti, i punti di forza principali includono l’ampia copertura di fonti di intelligence, le potenti capacità di analisi in tempo reale e l’integrazione con un’ampia gamma di strumenti di sicurezza.
La piattaforma si distingue per l’utilizzo di tecniche avanzate di machine learning e intelligenza artificiale per automatizzare la raccolta e l’analisi dei dati sulle minacce.
Tra le funzionalità più apprezzate vi sono il monitoraggio in tempo reale delle minacce emergenti, la creazione di report dettagliati e personalizzabili, e la capacità di visualizzare le connessioni tra diversi indicatori di compromissione.
CrowdStrike Falcon
CrowdStrike Falcon emerge come una soluzione di threat intelligence e endpoint protection altamente apprezzata dagli utenti per la sua efficacia e facilità d’uso.
La piattaforma si distingue per l’approccio cloud-native e l’utilizzo di tecnologie avanzate di intelligenza artificiale e machine learning per il rilevamento e la risposta alle minacce in tempo reale.
Secondo le recensioni analizzate, uno dei principali punti di forza di Falcon è la sua capacità di offrire una visibilità completa sugli endpoint, consentendo ai team di sicurezza di identificare e bloccare rapidamente le minacce prima che possano causare danni.
La capacità di Falcon di fornire threat intelligence contestualizzata e indicatori di attacco (IoA) viene evidenziata come particolarmente utile per anticipare e prevenire le minacce emergenti.
Microsoft Defender Threat Intelligence
Microsoft Defender Threat Intelligence si sta affermando come una soluzione di threat intelligence sempre più rilevante nel panorama della cybersecurity.
Integrata nell’ecosistema Microsoft 365 Defender, questa piattaforma sfrutta l’enorme quantità di dati e segnali di sicurezza raccolti da Microsoft a livello globale per fornire informazioni aggiornate sulle minacce.
In base alle recensioni degli utenti, uno dei principali punti di forza di Defender Threat Intelligence è la sua capacità di offrire una visione completa e contestualizzata del panorama delle minacce, combinando dati provenienti da endpoint, email, identità e cloud.
La piattaforma viene elogiata per la sua interfaccia utente intuitiva e per la ricchezza di informazioni fornite, che includono dettagli su attori delle minacce, tattiche, tecniche e procedure (TTP) e indicatori di compromissione (IoC).
Un altro aspetto molto apprezzato è l’utilizzo di tecnologie di intelligenza artificiale e machine learning per automatizzare l’analisi delle minacce e fornire raccomandazioni di mitigazione personalizzate.
Check Point Security Management
Check Point Security Management si distingue come una soluzione completa per la gestione centralizzata della sicurezza, offrendo funzionalità avanzate di threat intelligence integrate con un’ampia gamma di controlli di sicurezza.
Secondo le recensioni degli utenti, uno dei principali punti di forza della piattaforma è la sua capacità di unificare la gestione di molteplici aspetti della sicurezza, inclusi firewall, VPN, prevenzione delle intrusioni e protezione avanzata dalle minacce.
Un altro aspetto molto apprezzato è l’integrazione nativa con il threat intelligence feed ThreatCloud di Check Point, che fornisce aggiornamenti in tempo reale sulle minacce emergenti e consente di implementare rapidamente contromisure.
Gli utenti sottolineano come la soluzione offra un’eccellente visibilità sugli eventi di sicurezza, con potenti capacità di logging, reporting e analisi che facilitano l’identificazione e la risposta agli incidenti.
Exabeam
Exabeam si sta affermando come una soluzione innovativa nel campo della threat intelligence e dell’analisi comportamentale, offrendo funzionalità avanzate di SIEM (Security Information and Event Management) e UEBA (User and Entity Behavior Analytics).
Secondo le recensioni degli utenti, uno dei principali punti di forza di Exabeam è la sua capacità di automatizzare l’analisi dei log e la rilevazione delle anomalie, utilizzando tecniche di machine learning per identificare comportamenti sospetti che potrebbero sfuggire ai tradizionali sistemi di sicurezza.
Gli utenti apprezzano particolarmente la funzionalità di Smart Timelines, che crea automaticamente timeline di eventi correlati, facilitando notevolmente le attività di indagine e risposta agli incidenti.
Gli utenti sottolineano come Exabeam sia particolarmente efficace nel rilevare minacce interne e attacchi sofisticati che sfruttano credenziali compromesse.