Nella realizzazione dei programmi, negli ultimi anni ha preso piede un nuovo approccio che grazie all’utilizzo di software DevOps riesce ad accorciare il ciclo di vita dello sviluppo. Si tratta di una nuova cultura che mira a coinvolgere sia gli sviluppatori software sia gli addetti alle operations IT nella realizzazione dei prodotti software.
Coniato da Patrick Debois, il termine DevOps nasce dalla contrazione delle parole development (sviluppo) e operations e sta ad indicare una nuova cultura nella realizzazione di prodotti software dove reparti, prima isolati, si trovano ora a collaborare in ogni fase del ciclo di sviluppo. Gli sviluppatori, gli addetti alle operazioni IT e quelli del controllo della qualità e sicurezza si integrano e collaborano per realizzare prodotti migliori, più affidabili e in tempi più brevi.
Indice argomenti:
Cosa sono i software DevOps?
Sono strumenti che aiutano a implementare le pratiche DevOps all’interno del team, coprendo ogni fase della produzione del software, dalla fase di sviluppo e continuando con la revisione del codice, col controllo della versione e fino ad arrivare alla distribuzione e al monitoraggio.
DevOps può essere rappresentato con un grafico che mostra un ciclo infinito perché si tratta di un ciclo continuo, dove tutte le varie fasi sono correlate tra loro e tutti i team comunicano e collaborano a ogni fase. L’intero processo comprende la pianificazione, la realizzazione, la fase di test, la distribuzione, il funzionamento, il monitoraggio, e il feedback continuo.
I software DevOps favoriscono la comunicazione e la collaborazione tra il team di sviluppo del software e i professionisti delle operation, e automatizzano gran parte dei processi per ridurre i tempi di consegna e realizzare software di qualità.
A cosa servono i software DevOps?
Lo scopo dei software DevOps è quello di poter eseguire consegne più rapide, avere feedback veloci da parte dei clienti, fornire software di qualità, ridurre al minimo i difetti e avere tempi ridotti per il ripristino e la risoluzione di eventuali arresti anomali. In altre parole, questi strumenti aiutano gli sviluppatori a realizzare software che soddisfano perfettamente le richieste dei clienti, che vengono distribuiti in tempi rapidi e che possono essere eseguiti senza problemi la prima volta.
I tool DevOps consentono di migliorare la comunicazione tra gli addetti allo sviluppo del software e gli operatori IT in modo che i due reparti, prima isolati, possano collaborare, scambiarsi informazioni e idee. Rispetto alle aziende che utilizzano metodologie di sviluppo software tradizionali, quelle che adottano una piattaforma DevOps rilasciano aggiornamenti molto più piccoli ma molto frequenti grazie ai feedback continui.
Come funzionano i software DevOps
Una piattaforma DevOps include una serie di strumenti, spesso di fornitori diversi, che lavorano insieme supportando i team di sviluppo e quelli operativi durante l’intero ciclo di vita del software. Questi software vengono scelti e combinati in base alle esigenze dell’azienda e devono supportare tutte le persone coinvolte nelle fasi di pianificazione, sviluppo, test, distribuzione e funzionamento. Questi strumenti comprendono:
1 – Strumenti di automazione: consentono di semplificare e automatizzare il processo di sviluppo e consegna del software.
2 – Strumenti di Integrazione continua e Distribuzione continua (CI/CD): l’Integrazione continua permette agli sviluppatori caricare regolarmente le modifiche al software in un repository centrale dove vengono eseguiti test automatizzati per identificare e risolvere rapidamente i problemi del codice. La Distribuzione continua, invece, include quegli strumenti che servono ad automatizzare il rilascio di modifiche al codice in un ambiente di test/produzione.
3 – Strumenti di controllo della versione: consentono di tenere traccia delle modifiche al codice e recuperare eventualmente le vecchie versioni.
4 – Strumenti di gestione della configurazione: consentono di mantenere i sistemi informatici e il software, inclusi server, database e macchine virtuali, in uno stato noto e coerente. Oltre a permettere modifiche del sistema senza correre rischi, permettono di prevenire deviazioni di configurazione non volute e che potrebbero causare instabilità.
5 – Strumenti di test: consentono di eseguire test continui e automatizzati del codice man mano che viene scritto o modificato. Permettono, così, di ridurre i difetti e velocizzare la consegna dell’applicazione.
6 – Strumenti di monitoraggio: consentono di monitorare in tempo reale sia il codice in funzione sia l’infrastruttura sottostante che lo supporta. I feedback raccolti possono aiutare i team a reagire rapidamente per mitigare i problemi in modo da non compromettere l’esperienza del cliente.
I vantaggi nell’utilizzo di un software DevOps
L’adozione di un software DevOps può avere un impatto positivo sulla propria attività, non solo per le grandi aziende, ma anche per quelle piccole e medie. Tra tutti i vantaggi tangibili, i più significativi sono:
- MAGGIORE VELOCITÀ NELLA CONSEGNA DEL SOFTWARE: I software DevOps consentono di automatizzare gran parte delle attività manuali e ripetitive che riguardano la progettazione, lo sviluppo, l’implementazione e il monitoraggio del software. Questo riduce il time-to-market del prodotto. Inoltre, favoriscono lo scambio di informazioni e idee, riducendo i tempi di risoluzione dei problemi.
- COLLABORAZIONE: Lo scambio di informazioni favorisce la condivisione delle responsabilità e questo aiuta i team ad essere più efficienti e coinvolti nel progetto.
- MINORI COSTI DI RILASCIO: L’automatizzazione di molte attività associate allo sviluppo del software, riduce il tempo necessario ai lavori non pianificati e consente di rilasciare prodotti con meno bug, con una conseguente riduzione dei costi di distribuzione della versione.
- SICUREZZA. Con l’adozione di una piattaforma DevOps, tutti i membri del team sono coinvolti nella sicurezza. Questo aiuta a tenere traccia dei problemi di sicurezza e consente di rilevarli e risolverli più rapidamente.
- MIGLIORE SODDISFAZIONE DEL CLIENTE: L’adozione di una piattaforma DevOPs consente di ridurre i bug del software e i tempi di ripristino in caso di problemi. Se i prodotti funzionano bene, senza intoppi o con un tasso di errore molto limitato, i clienti sono più soddisfatti e di conseguenza si hanno maggiori ricavi.
- VANTAGGIO COMPETITIVO: Il modello DevOps si basa sui principi della Lean, che a sua volta si basa sulla riduzione dell’inefficienza. Questa nuova cultura aiuta le aziende ad essere più agili, a innovare più rapidamente, ad adattarsi ai mercati in continua evoluzione e a fornire prodotti in grado di soddisfare le esigenze deli utenti finali. Tutto questo si traduce in un maggiore vantaggio competitivo.
Costi dei software DevOps e limiti
I fornitori di software DevOps offrono di solito la possibilità di scegliere tra piani mensili e annuali. Il prezzo varia in genere in base al numero di utenti, con prezzi a partire da 3-5 €/mese per utente. Sono disponibili anche licenze gratuite, ma prima di sceglierle, bisogna considerare anche i costi operativi non correlati alle licenze. Valutare bene, quindi, oltre al budget a disposizione, le reali esigenze e gli strumenti di cui si ha bisogno per confrontare le varie offerte.
Altri aspetti da prendere in considerazione per l’acquisto sono l’integrazione con i sistemi già esistenti nell’organizzazione, altrimenti potrebbero crearsi complessità che vanificherebbero l’acquisto. Valutare poi la facilità d’uso e la scalabilità, in modo che possa essere adottato facilmente e che possa adattarsi alla crescita dell’azienda.
Oltre ai costi del software, ci sono altri aspetti da considerare. Il passaggio dall’approccio tradizionale ai processi DevOps comporta un’importante ristrutturazione dei diversi dipartimenti. A questo si aggiunge la resistenza al cambiamento che potrebbe riscontrarsi tra i dipendenti. Se il management non è bravo a comunicare i vantaggi di questo passaggio, c’è il rischio che si creino frizioni all’interno dei vari reparti e che le persone coinvolte non sostengano il progetto.
5 software DevOps che abbracciano ogni categoria
Azure DevOps
È la piattaforma DevOps di Microsoft. Include un set completo di strumenti per lo sviluppo e la distribuzione di software end-to-end. È molto apprezzato da utilizza altri pacchetti della stessa casa e si può integrare con facilità con i team di Office 365, SharePoint, MS Visual Studio IDE, e altri. Sono disponibili numerose risorse di formazioni e una cospicua comunità di utenti.
Si può scegliere di lavorare nel cloud usando Azure DevOps Services o in locale usando Azure DevOps Server. Mette a disposizione i servizi Azure Boards (strumenti di pianificazione Agile), Azure Pipelines ( a supportare dell’integrazione continua e della distribuzione delle applicazioni), Azure Repos (repository privati gratuiti senza limiti), Azure Test Plans (testing manuale ed esplorativo) e Azure Artifacts (per condividere pacchetti Maven, npm, NuGet e Python da origini pubbliche e private con l’intero team). Consente inoltre l’aggiunta di estensioni e l’integrazione con altri servizi quali Docker, Sentry e altri.
Jenkins
È una delle piattaforme DevOps più utilizzate. Rientra nella categoria degli strumenti di automazione ed è open source. Ha oltre 2000 plug-in con cui può essere personalizzato per assistere nella creazione, consegna e automazione di qualsiasi progetto. Jenkins consente di tenere sotto controllo le attività ripetute, eseguire modifiche al codice e rilevare rapidamente eventuali problemi.
Questo software DevOps può essere utilizzato per l’integrazione continua (CI) e la consegna continua (CD). È scritto in Java e si può eseguire su tutte le piattaforme più diffuse come Windows, Mac OS e Linux. Offre inoltre diverse interfacce tra cui CLI, GUI basata sul Web e API REST.
Git
Git è uno strumento per il controllo della versione gratuito e open source. Può essere utilizzato per qualsiasi progetto, piccolo o grande che sia, mantenendo velocità ed efficienza. Grazie a questo software gli sviluppatori possono tenere traccia di tutte le modifiche che vengono apportate al codice, così da poter tornare indietro e ripristinare una versione precedente qualora si verifichi qualche problema.
Con Git più sviluppatori possono collaborare alla realizzazione di un software. Offre un ambiente di sviluppo distribuito: ognuno ha una copia completa del codice in locale e può monitorare le modifiche apportate dagli altri. Inoltre gli sviluppatori possono creare un ambiente isolato per le modifiche alla loro parte di codice in modo da non impattare sul ramo principale. Per ospitare i repository si utilizzano servizi come GitHub e Bitbucket.
Docker
È stata una delle prime piattaforme container. Con questo strumento gli sviluppatori possono creare, testare e impacchettare i codici per inviarli in ambienti indipendenti dalle risorse. Ogni container contiene l’applicazione con le sue librerie, il codice sorgente, i file di supporto, i file di configurazione del sistema e tutte le sua dipendenze per essere eseguita in un ambiente isolato senza la necessità di macchine virtuali.
Docker facilita lo sviluppo distribuito e la creazione di pacchetti di applicazioni che possono essere eseguite in modo coerente senza complesse configurazioni in più ambienti, da locale, ad Azure, AWS o altri. Offre un registro privato per l’archiviazione, la gestione e la configurazione delle cache delle immagini, e un registro pubblico per la condivisione e la collaborazione con la propria comunità di utenti. È disponibile un piano personale gratuito cui si aggiungono piani a pagamento che partono da 5 dollari/mese.
Chef
Chef appartiene alla categoria degli strumenti di gestione della configurazione. Consente quindi di controllare che i componenti di sistemi, anche complessi, rimangano per tutto il ciclo di vita di DevOps in uno stato noto, coerente e determinato. Attraverso questo software è possibile accelerare lo sviluppo delle applicazioni automatizzando alcuni processi chiave come la configurazione dell’infrastruttura e la distribuzione dei prodotti.
Dispone di funzionalità Infrastructure as Code (IAC) per gestire l’infrastruttura scrivendo codice invece di utilizzare i classici processi manuali, che oltre a richiedere più risorse, possono causare più errori. Con un software come Chef si può, ad esempio, aggiornare il software su centinaia di server in modo automatico, tenendo traccia delle modifiche ed eseguendo le riparazioni necessarie in modo automatizzato. Ha un’architettura client-server e supporta diverse piattaforme, tra cui Windows, macOS, Ubuntu, Solaris, FreeBSD,