Un software di virtualizzazione consente di avviare un sistema operativo all’interno di un altro offrendo diverse possibilità, come usare applicazioni che altrimenti non sarebbero compatibili, installare e testare in sicurezza programmi, e altro ancora. Alcuni esempi tipici di impiego sono l’utilizzo di Windows su un computer Mac, o l’uso di applicazioni sviluppate per gli smartphone su un computer.
In questo articolo vedremo le migliori opzioni di virtualizzazione, sia per Mac che per Windows. Illustreremo i vantaggi e le caratteristiche peculiari di questi programmi, ma anche i difetti e i problemi cui si può andare incontro. Saranno fornite tutte le informazioni necessarie per scegliere la soluzione più indicata per le proprie esigenze, tenendo conto anche dell’aspetto economico.
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Cosa sono i software di virtualizzazione?
I programmi di virtualizzazione consentono di eseguire applicazioni che non sono state sviluppate per il sistema operativo che è installato sul computer. Si può trattare di un’applicazione scritta per un differente sistema operativo, o anche per una sua versione precedente. Questo avviene attraverso la creazione di una macchina virtuale o virtual machine (VM) che offre accesso ad un sistema diverso da quello installato sul computer.
In parole molto semplici possiamo dire che questa tecnologia permette di far girare un sistema operativo all’interno di un altro. Attraverso la virtualizzazione, quindi, si possono eseguire più sistemi operativi sullo stesso computer. Possono essere più istanze dello stesso sistema operativo, sistemi operativi diversi o diverse versioni dello stesso sistema operativo.
A cosa servono i software di virtualizzazione?
Questa tipologia di programmi è utile in diversi contesti. Innanzitutto con un software di virtualizzazione è possibile utilizzare un’applicazione progettata per un sistema operativo diverso da quello installato sulla macchina. Si possono usare programmi Windows su un Mac, app per dispositivi mobile su un pc e così via. Questo permette anche di usare applicazioni non più compatibili con l’ultima versione del proprio sistema operativo o vecchi giochi.
La virtualizzazione consente poi agli sviluppatori di testare le applicazioni su sistemi operativi diversi e in tutta sicurezza. Eventuali problemi non andranno a compromettere il sistema ma solo la macchina virtuale. Questa soluzione è utile anche nel caso si voglia provare un programma scaricato da Internet e di cui non si è sicuri, evitando il pericolo di infettare il computer con qualche malware.
Proseguendo, questa tecnologia consente di installare su un unico server fisico più server virtuali. Questo permette di sfruttare meglio le risorse hardware a disposizione con un notevole risparmio economico.
Infine, i software di virtualizzazione possono essere utili a fini didattici, in quanto permettono di usare e valutare un sistema operativo diverso. Così, chi ha ad esempio un computer Windows, può installare una distribuzione Linux o anche un ambiente basato su Android.
Come funzionano i software di virtualizzazione
Questa tecnologia permette di far girare all’interno del computer uno o più sistemi operativi e usarli come se fossero fisicamente installati nella macchina. Con un software di virtualizzazione, il sistema operativo guest viene separato dall’hardware sottostante, e tra questo e il SO guest viene frapposto uno strato software chiamato hypervisor. L’hypervisor riproduce le funzioni dell’hardware sottostante per consentirne l’accesso alle macchine virtuali.
L’hypervisor rialloca le risorse hardware come CPU, RAM e disco interno tra le macchine virtuali. In altre parole, a seconda delle necessità, le risorse fisiche vengono prelevate e suddivise tra i vari ambienti virtuali. Le prestazioni di queste VM non sono uguali a quelle del sistema operativo in esecuzione sull’hardware reale, ma sono sufficienti per la maggior parte delle applicazioni che si vogliono utilizzare. Ogni macchina virtuale, comunque, può essere configurata scegliendo le risorse hardware che si vogliono dedicarle.
I vantaggi nell’utilizzo di un software di virtualizzazione
Qualcosa sui vantaggi di usare un software di virtualizzazione è intuibile da quello che è stato illustrato precedentemente. Di seguito, comunque, saranno illustrati tutti i benefici che questi programmi possono portare:
- COSTI MINORI: Questa tecnologia consente di utilizzare sistemi operativi diversi su uno stesso computer, eliminando la necessità di acquistarne un altro. Inoltre, le aziende possono ridurre i costi di acquisto di server perché possono installare e configurare più server virtuali sullo stesso hardware, riducendo anche i costi di manutenzione.
- MINORE IMPATTO AMBIENTALE: Usando un solo grande server fisico al posto di tanti server fisici di piccole dimensioni, si riduce il consumo energetico, fattore non trascurabile nello scenario attuale.
- USO EFFICIENTE DELLE RISORSE: Spesso l’hardware di una macchina è sovradimensionato rispetto alle reali necessità. Installando più macchine virtuali si può sfruttare al massimo le risorse a disposizione. Inoltre, l’uso di un solo server fisico al posto di più server di piccole dimensioni, riduce lo spazio necessario per l’installazione dell’infrastruttura.
- RIPRISTINO PIÙ SEMPLICE. In un ambiente virtualizzato il ripristino d’emergenza è più facile. I backup regolari consentono di ripristinare le varie VM in tempi rapidi. È inoltre possibile migrare una macchina virtuale da un computer ad un altro in modo più semplice e veloce. Uno sviluppatore, ad esempio, può copiare sul proprio portatile la macchina virtuale su cui è installato il software e così mostrarlo al cliente senza doversi portare dietro l’altro computer.
- MAGGIORE SICUREZZA: Un errore o un malware all’interno della macchina virtuale non danneggia il sistema host. Quindi si possono installare e provare programmi di qualsiasi tipo senza il rischio di compromettere il sistema operativo.
- GESTIONE PIÙ SEMPLICE: I server virtuali possono essere controllati più facilmente da remoto rispetto ai server fisici. La configurazione di una macchina virtuale è poi più flessibile. E sono anche indipendenti nella configurazione dell’hardware, riducendo la dipendenza dai fornitori di queste risorse.
Costi dei software di virtualizzazione e limiti
Ci sono diversi software di virtualizzazione gratuiti. Solitamente si tratta di soluzioni dedicate a utenti domestici, non per uso commerciale e con qualche funzionalità limitata. Le alternative commerciali si rivolgono prevalentemente alle aziende. In questo caso i costì variano molto in base al numero di utenti e al tipo di abbonamento sottoscritto. Esistono soluzioni con abbonamenti mensili o annuali.
È possibile trovare anche software di virtualizzazione con licenza a vita. In questo caso si deve valutare bene la spesa e il tempo necessario per ammortizzarla. Un grosso investimento iniziale è indicato solo se la soluzione scelta sarà utilizzata per diversi anni. Altrimenti meglio propendere per una soluzione in abbonamento. Per la scelta del software di virtualizzazione più indicato, la maggior parte dei fornitori offrono delle trial gratuite.
Oltre ai costi del software, vanno anche presi in considerazione gli eventuali costi per l’aggiornamento dell’hardware. Se l’infrastruttura esistente è un po’ datata, potrebbe rendersi necessario il rinnovo. A questi, poi, si aggiungono i costi per la formazione del personale e del relativo tempo necessario.
Infine, bisogna fare attenzione che se si installano molte macchine virtuali su un hardware non adeguato, potrebbero verificarsi problemi d’instabilità. E non tutte le applicazioni funzionano in un ambiente virtuale. Molti programmi non girano su una VM e quindi possono essere usati solo su sistemi operativi installati su macchine fisiche.
5 software di virtualizzazione: quale scegliere
Oracle VM Virtual Box
Sviluppato inizialmente da Innotek GmbH e ora di proprietà di Oracle, è compatibile con Windows, Mac, Linux e Solaris. Ha il vantaggio di essere gratuito, anche se alcune funzioni per uso commerciale devono essere acquistate. Supporta hardware datati, anche se l’interfaccia va un po’ migliorata e le prestazioni sono inferiori ad altre soluzioni simili.
È molto semplice da usare e configurare. Consente di eseguire più sistemi operativi sulla stessa macchina, rivelandosi un’ottima soluzione per testare e sviluppare applicazioni di ogni genere. Supporta il ridimensionamento delle finestre e il trascinamento. Consente anche di creare e manipolare macchine virtuali dalla riga di comando.
VMware Workstation Pro
Con questa soluzione puoi eseguire più sistemi operativi su macchine Linux e Windows. Si rivolge ai professionisti IT e aziende, ed è un’ottima soluzione per gli sviluppatori che vogliono testare le loro app su molteplici piattaforme. Può anche funzionare col cloud grazie alla piattaforma VMware vSphere. Il trasferimento dei file tra macchina virtuale e computer è molto semplice e consente anche la configurazione di reti virtuali. Come altri software simili, offre la possibilità di creare istantanee delle VM per il ripristino veloce.
VMware Workstation Pro offre ampie opzioni di personalizzazione e consente di virtualizzare quasi tutti i sistemi operativi compatibili con Intel. Nonostante sia a pagamento, il costo è più che accessibile ed è anche disponibile una versione prova gratuita per testarlo prima di acquistarlo.
Microsoft Hyper-V
Si tratta dell’ultima soluzione di virtualizzazione di Microsoft, e va a sostituire il vecchio Windows Virtual PC. Non è disponibile nella versione Home di Windows ma solo in quelle a 64 bit delle edizioni Pro, Enterprise ed Education. Consente di eseguire più sistemi operativi come macchine virtuali in Windows tra cui Linux, FreeBSD e lo stesso Windows. Con Hyper-V si possono aggiungere alle macchine virtuali altri dispositivi virtuali come dischi rigidi, commutatori e così via.
Grazie a Microsoft Hyper-V si possono provare altri sistemi operativi o eseguire programmi che necessitano di versioni precedenti di Windows. Le macchine virtuali possono anche essere esportate su altri sistemi Hyper-V, incluso Azure. Tra i lati negativi ci sono un’interfaccia carente di alcune funzionalità e il sopporto insufficiente per Linux.
Parallels Desktop
È sicuramente tra i migliori se non il miglior software di virtualizzazione per MacOS. È la soluzione ideale per chi vuole usare le funzionalità di Windows sull’hardware esclusivo di Apple. Consente anche di eseguire sistemi Linux e versioni precedenti di macOS su Mac con piattaforma Intel. Supporta anche i nuovi processori della Apple e offre ottime prestazioni grafiche per i giochi e supporto DirectX 11.
Parallels Desktop è ottimo per poter usare sui computer della Mela tutti quei programmi Windows non compatibili o che hanno funzionalità limitate su macOS come ad esempio la suite Microsoft Office. È facile da installare e configurare e consente la condivisione veloce delle cartelle Mac con Windows. Il prezzo è molto accessibile ed è possibile provarlo gratuitamente in tutte le sue funzionalità per 14 giorni.
QEMU
Come Virtual Box, è un software di virtualizzazione open source e quindi completamente gratuito. Consente la virtualizzazione completa dell’hardware x86 ma è un po’ più complesso rispetto ad altre soluzioni. Grazie alla traduzione dinamica, raggiunge ottime prestazioni rivelandosi più veloce nell’emulazione delle architetture x86 rispetto ad altri. A causa del limitato supporto per le schede grafiche, non è in grado di usare applicazioni multimediali o dispositivi di streaming via USB.